Guarda le foto >
Caporetto non si può dire, ancora oggi. Gli si gira attorno.
Il progetto nasce dal desiderio di ridisegnare la vicenda “emotiva” di Caporetto e della ritirata sul Piave attraverso le memorie dei soldati, degli ufficiali e dei civili che ne furono artefici o vittime. L’intento è di offrire un’occasione di riflessione su quegli eventi e sul silenzio che li ha accompagnati fino ad oggi in campo artistico e nella coscienza comune, per indagare l’accaduto e far scaturire, come spesso accade, nuove riflessioni e nuove prospettive. Per poter dire, finalmente: Caporetto.
Dal 2 al 7 novembre 2017, esattamente nei giorni del Centenario della ritirata di Caporetto, il progetto prenderà vita nella città di Udine – Capitale della Grande Guerra – con spettacoli, workshop e incontri.
Un’attenzione particolare sarà rivolta alle giovani generazioni: il 2 novembre lo spettacolo Milite Ignoto – quindicidiciotto aprirà la settimana di attività e sarà presentato agli Istituti scolastici del territorio, con un incontro dedicato agli Studenti.
Dal 4 al 6 novembre Mario Perrotta condurrà un workshop con gli Allievi attori della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe.
Il 7 novembre si concluderà la permanenza a Udine con l’evento speciale Caporetto non si può dire presso il Castello, coinvolgendo artisti e musicisti del territorio.