Mario Perrotta

Avere tra le braccia tanta felicità

Avere tra le braccia tanta felicità

Da Aristofane a Domenico Modugno: un affascinante percorso sul concetto di felicità nella cultura occidentale.
In scena Vito Mancuso, Mario Perrotta, Anna Puricella

QUATTRO APPUNTAMENTI IN ESCLUSIVA PER LA PUGLIA

Attenzione: tutti gli eventi sold-out!

FASANO (BR) lunedì 16 settembre

Scavi di Egnazia ore 20.45 – ingresso con tariffa del museo

LECCE martedì e mercoledì 17 e 18 settembre 

Officine Cantelmo ore 20.45 – replica straordinaria il 18/09 ore 19.00

BARI giovedì 19 settembre 

Castello Svevo ore 20.45 – ingresso con tariffa del museo

INFO E PRENOTAZIONI

Posti limitati – Prenotazione obbligatoria

tel: 353 4469702
email: info@marioperrotta.it

Felicità. Impalpabile
Parole fragilissime. Sono queste che – ultimamente – mi intrigano.


Libertà, ad esempio. L’ho inseguita tra le pagine più dense della letteratura occidentale, ho provato a tradurla in domande brucianti da portare sul palco. La prima tappa di questa indagine è stata Libertà rampanti. Da Sofocle a Calvino presentata in prima assoluta proprio in Puglia – tra l’estate 2022 e 2023 – e che ha preso vita insieme a Sara Chiappori e Vito Mancuso: la risposta esaltante del pubblico è stata un applauso continuo alla libertà stessa, a quel bisogno di autodeterminarsi ma in sintonia con il mondo. Adesso è il momento di un’altra parola ancora più delicata perché, forse, non esiste: felicità. Eppure c’è stato un momento in cui il nostro paese – forse una gran parte di mondo – è apparso felice. Sono gli anni a cavallo del 1958, gli anni subito prima e subito dopo l’inizio del boom economico. La gente era – o sembrava – felice, carica di futuro negli occhi.

E se c’è un uomo che incarna tutto questo nel suo corpo, se c’è uno che con la sua voce, con la spinta vitale che ha abitato ogni suo passo, rappresenta appieno quegli anni, questo è Domenico Modugno.
Un ragazzo di una terra dimenticata da Dio – quella Puglia che sarebbe rimasta alla periferia del regno ancora per decenni – che parte all’avventura e si ritrova, dopo pochi anni, a insegnare a tutto il mondo a “volare”: apre la bocca e trascina via con quell’urlo irrefrenabile ogni residuo fosco del dopoguerra. Con una sola canzone rende l’intero occidente felice di esistere. Per arrivare a lui, per., ho bisogno di un lungo percorso, alle radici della nostra cultura. Così come è accaduto per la parola libertà, tornerò indietro di 2500 anni e comincerò da lì, risalendo la china tra diverse epoche, mondi e modi di concepire la felicità, per capire fino in fondo quanto essa sia impalpabile e preziosa. 

Mario Perrotta

 

Lo spettacolo
Da queste riflessioni che nasce Avere tra le braccia tanta felicità, secondo atto di questo percorso teatrale tra le parole fragili del nostro tempo. In scena sarò accompagnato ancora una volta dal teologo Vito Mancuso e dalla giornalista e critica di Repubblica Anna Puricella, per un’indagine a tre voci tra letteratura, musica, teatro e filosofia: un affascinante percorso da Aristofane a Domenico Modugno, passando per le suggestioni di Seneca, Shakespeare, Pirandello e altri grandi autori e pensatori della cultura occidentale, sulle tracce dei mutamenti che la parola felicità ha conosciuto nella storia della cultura occidentale. I brani che propongo in voce e musica saranno oggetto di confronto tra Anna Puricella e Vito Mancuso in un continuo rimando tra riflessione e teatro, per un evento speciale che si concluderà tra le parole e la musica di Modugno.

 

Una prima nazionale prodotta da Permar Compagnia Mario Perrotta con il sostegno di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese (Fondo Speciale Cultura e Patrimonio culturale L.R. 40/2016 – art.15 comma 3), in collaborazione con Ministero della Cultura – Musei italiani, Direzione regionale dei musei nazionali della Puglia, Castello Svevo di Bari, Museo Archeologico Nazionale e Parco Archeologico di Egnazia e l’amministrazione comunale di Lecce (nell’ambito della rassegna Agostiniani Libri – Biblioteca Ognibene).