di e con Mario Perrotta
dall’omonima trasmissione cult per Rai Radio 2
Premio Internazionale della Radio ex aequo con la BBC
con il sostegno di Regione Emilia Romagna
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3 puntate realizzate live su musica dalla nota trasmissione andata in onda su Radio Rai 2 nel 2007 sull’emigrazione italiana del dopoguerra.
Nel 1980 Mario Perrotta ha 10 anni e da solo, una volta al mese, va in treno da Lecce a Milano, per vedere un po’ più spesso suo padre che lavora a Bergamo e per controllare “l’apparecchio ai denti”. In ogni viaggio viene affidato dalla madre a una famiglia di emigranti scelta sul momento. Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano; ma anche Zurigo, Stoccarda e Bruxelles in un fuori programma deciso dal padre all’arrivo nella grigia e imponente Stazione Centrale di Milano.
Per la trasmissione radiofonica sono state realizzate 15 puntate: 15 stazioni per altrettante storie che ritraggono un’Italia sopravvissuta a un’epopea di umani affanni. La curiosità di Mario bambino alimenta la sua fantasia insieme ai racconti dei viaggiatori. Scorrono davanti ai suoi occhi le odissee degli italiani che negli anni sono stati costretti ad abbandonare i luoghi d’origine nella speranza di un’esistenza migliore. Nei paesi di destinazione, non così distanti, hanno trovato intolleranza, subito umiliazioni, incontrato condizioni di vita e di lavoro disumane. Cambiano il colore della pelle, i nomi, l’epoca, i mezzi usati e i luoghi di partenza e di arrivo, ma si ripete ancora oggi quel drammatico movimento migratorio che accomuna popoli di diverse sponde geografiche. Attraverso la voce e lo sguardo di un bambino che mescola dentro di sé radici, tradizioni, rimpianti, dialetti, sogni, attese, Emigranti Esprèss è la narrazione di quei viaggi sul treno degli emigranti: non solo la rievocazione di storie italiane strappate alla dimenticanza, ma una sorta di poema popolare che commuove e fa riflettere.
Ascolta le puntate
Puntata 1 – Lecce
Questa è la stazione di partenza. Lecce. Arrembaggio al treno con la tecnica del futticumpagnu. Mario parte da solo e lancia un saluto d’amore alla mamma.
Puntata 2 – Brindisi
Il treno parte e si trasforma nella terra di nessuno. Mario si appresta a raccontare minchiate a piede libero, prega per diventare come Modugno e ammira il materno di Rosa. Storia di Antonio e del cantiere svizzero. Si chiude con un’orgia alimentare che è il vero oppio dei popoli.
Puntata 3 – Bari
Qui si materializza il “Quarto Stato” sul finestrino del treno e Mario lo intitola “Fiumana 1980”. Storie di partenze epiche per il Belgio, di visite mediche e baracche naziste. Arrivo a Bari dove si spiega la diversità genetica del barese, mentre il treno si accoppia per amore col suo compagno di Taranto, caricandosi di altro Quarto Stato.
Puntata 4 – Pescara
Il treno si assesta per la notte tra sedili, sediolini, portapacchi e bagni “autoreggenti”. Mario fugge dal suo scomparto e impara le lingue sulle targhette “non gettare alcun oggetto dal finestrino” e “vietato fumare”. Storia di Pina e di Stalin. Sapere le lingue è cosa importante…
Puntata 5 – Ancona
Puntata d’amore. Mario incontra il Professore seduto nel cesso del treno che legge lettere d’amore. Storia di Rita, Nino e il Professore e l’arte epistolare. Saper leggere è importante ma saper scrivere ti cambia la vita. Il treno riparte da Ancona e Mario si appresta alla “spiata”.
Puntata 6 – Rimini
È sempre notte fonda sul treno e Mario spiega “la spiata” e la “teoria dei piedi”. Storia di Settimo e della sua fronte solcata dalla cicatrice di Natale.
Puntata 7 – Bologna
Qui si entra nella Terra dell’Alba: l’EmiliaeRomagna. Il treno passa da una notte a un’altra notte: la notte bianca che è la nebbia. Mario fa colazione con i biscotti “Ringhio”, conosce Tano e scopre il comunismo con una partita di calcio. Intanto si sosta nella Bologna del mito per poi lasciarla per sempre. Quella Bologna non esiste più.
Puntata 8 – Parma
Apparizione dalla nebbia di Virgilio, l’uomo blu, che carica Mario sulle spalle, attraversa il finestrino del treno e cammina nel bianco della nebbia sino al nero profondo della miniera. Viaggio nei polmoni della terra sino alla vena 25. Quanto misura la tua testa?
Puntata 9 – Milano
Siamo sul fiume Po che separa quelli lavorano per vivere da quelli che vivono per lavorare. Intanto il treno carico di Pinocchi, procede verso il ventre di balena della stazione di Milano. Mario è al redde rationem: troverà o no suo padre ad aspettarlo? Certo che sì e non solo. Inaspettatamente Mario non scende dal treno… è suo padre che ci sale! E il viaggio continua.
Puntata 10 – Stazione di Milano
Sosta forzata di mezz’ora alla Stazione di Milano. Mario scende dal treno e visita in solitaria il museo delle cere, affronta per l’ennesima volta Landrù, il mostro di Parigi e incontra Assunta, nella sala d’attesa abbandonata dei sotterranei della stazione. Storia di Assunta e Rocco e del matrimonio del secolo. Tutti gli emigranti passati per quella stazione ci hanno lasciato un brandello di vita o una vita intera.
Puntata 11 – Frontiera
Qui si narra di camicie verdi, prodotte dalla sartoria Lega Nord, del cavaliere nero dell’Elvezia, James Schwarzenbach e del paese colore della sciolta. Gli emigranti affrontano la visita medica di sola andata. Voce di Domenico, operaio della Eternit. Intervista del 2003 e 2006.
Puntata 12 – Zurigo
Mario incontra Ugo. Storia del bambino Ugo e dei suoi otto anni passati in clausura in una stanza 5 metri per 4 e delle stelle nere. La pisciata nel giardino degli Svizzeri precisi precisi.
Puntata 13 – Stoccarda
Poesia “dedicata” a Zurigo. Mario cerca di volare giù dal treno per raggiungere Rosa, ma viene afferrato in volo da suo padre. Fine di un amore impossibile. La bocca schiantata di pianto e l’apparecchio ai denti. Storia di Giuseppe, dei denti di suo figlio Santuccio e della Germania. Legge tedesca dello ius sanguinis. A fine puntata la Signorina del glossario dichiara di non aver mai ascoltato una parola del programma.
Puntata 14 – Bruxelles
Con un rocambolesco cambio di programma, Mario e suo padre continuano il viaggio verso Bruxelles per vedere le miniere dell’uomo blu. Il cancello della miniera senza la scritta “il lavoro rende liberi”. Incontro con Pinuccio, il postino, e la sua storia d’amore con Michele e Donna Natalia. Pinuccio racconta anche il cielo e il sole del Salento: tutto il nero, di tutto il carbone del mondo, a questo sole non ci può tingere manco un raggio. Mario si accorda con la Signorina della voce per andarci, l’indomani, nel sole!
Puntata 15 – Nel sole
In un salto temporale fatto di colloqui col padre, telefonate con la madre e preparativi con la Paola Roscioli del glossario, Mario si ritrova nel 2007 sul treno di ritorno per il Sole. Durante il viaggio, ricorda le case che parlano del Belgio, le parole ascoltate nel paese colore della sciolta e intanto riarrotola il gomitolo di tutto il viaggio, di tutte le storie, di tutti i messaggi, di tutti i saluti, di tutte le cose dette e musicate nelle precedenti fermate. Ringrazia tutti quelli che vuole ringraziare e sposa colei che vuole sposare. Ma il treno è già al cartello “Salento”: Mario lancia una dichiarazione d’odio e d’amore alla sua terra. Voce di Med, tunisino che vive da anni in Italia. E tutta la prospettiva si ribalta…