Mario Perrotta

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“Un bès” per l’artista Antonio Ligabue A Gualtieri gli spettacoli nel Teatro Sociale hanno aperto una serie di iniziative per le celebrazioni dei 50 anni dalla morte del grande artista GUALTIERI (Reggio Emilia) – “Mi dai un bacio? Dam un bès?” E’ così che Mario Perrotta, nei panni di Antonio Ligabue, entra quasi sottovoce in […]

“Un bès” per l’artista Antonio Ligabue

A Gualtieri gli spettacoli nel Teatro Sociale hanno aperto una serie di iniziative per le celebrazioni dei 50 anni dalla morte del grande artista

GUALTIERI (Reggio Emilia) – “Mi dai un bacio? Dam un bès?” E’ così che Mario Perrotta, nei panni di Antonio Ligabue, entra quasi sottovoce in platea, nella cornice suggestiva del teatro sociale di Gualtieri dove è andato in scena: Un bès – Antonio Ligabue, (collaborazione alla regia Paola Roscioli, collaborazione alla ricerca Riccardo Paterlini). Un dialogo che è anche monologo alla ricerca dell’affetto, del contatto umano che mancò al pittore naif delle rive del Po. “Dam un bès” diventa un refrain ripetuto fino all’esaurimento: la ricerca spasmodica di umanità e di contatto con l’altro. Un aspetto che ci aiuta a inquadrare l’uomo Ligabue, nelle vicissitudini che hanno contraddistinto la sua vita: dalla nascita in Svizzera, all’abbandono della madre, attraverso le persecuzioni personali, per arrivare alle campane che rimbombano nella sua immaginazione fino a farlo diventare quasi pazzo in manicomio. E poi, l’approdo a Gualtieri, dove Ligabue si ritrova dopo che le autorità elvetiche lo hanno espulso. Una rappresentazione sul filo della memoria e del coinvolgimento emotivo che Mario Perrotta riesce a trasmettere ad un pubblico che a poco a poco vorrebbe darglielo davvero un bacio, per porre fine alle sofferenze di un uomo, Ligabue, che è prima di tutto un artista emarginato. E Perrotta alla parola, al movimento ed all’espressione aggiunge anche l’arte, un’arte ridotta a un gessetto nero con cui traccia su grandi fogli bianchi i momenti salienti della vita di Toni, votata alla solitudine al dialogo che si riduce a quello con la natura, gli animali, il fiume, ma non con gli uomini. E’ un grande affresco quello che si ha al termine dello spettacolo: la parabola di un uomo attraverso un’indagine che trae spunto dalla realtà vissuta di Gualtieri, dalla sua gente, dal mondo che è stato quello di Liguabue. La lingua, con l’uso del dialetto, ne è una testimonianza. Un bès – Antonio Ligabue rientra nel Progetto Ligabue in vista del cinquantesimo anniversario della morte che si celebrerà nel 2015, per saperne di più ecco il sito del Progetto Ligabue: www.progettoligabue.it