Mario Perrotta

Lospettatore.it

Dalla parte di Telemaco Moby Dick con Albertazzi, l’Odissea di Mario Perrotta, Molly Sweneey con Umberto Orsini e Valentina Sperlì Ritrova ancora una volta tutta la sua voce e tutta la sua energia Mario Perrotta in Odissea, spettacolo che prosegue sulle vie della narrazione passando però dalla fase del neorealismo a quella del grande sceneggiato […]

Dalla parte di Telemaco

Moby Dick con Albertazzi, l’Odissea di Mario Perrotta, Molly Sweneey con Umberto Orsini e Valentina Sperlì

Ritrova ancora una volta tutta la sua voce e tutta la sua energia Mario Perrotta in Odissea, spettacolo che prosegue sulle vie della narrazione passando però dalla fase del neorealismo a quella del grande sceneggiato televisivo: nessun rimpianto per gli emigranti salentini visti nelle due parti di Italiani Cincali!, ma nuove e diverse storie di viaggi, vagabondaggi e migrazioni per mare. E’ la storia di Ulisse rivissuta con gli occhi di Telemaco, forte e rabbioso, roso dall’attesa, combattuto tra la voglia di dimenticare il padre lontano e il bisogno di conoscerlo, l’orgoglio del mito paterno e l’invidia per chi un padre ce l’ha, anche se non è un eroe. (Un lavoro che farà bene anche ai Cincali un po’ sofferenti di deriva didattica forse a causa di qualche logorio dopo le tante repliche: perché non di contenuti e valori civili, ma soprattutto di musica e voce si nutre il teatro di Perrotta). Con lui sul palco, per l’Odissea, Mario Arcari e Maurizio Pellizzari, discreti e puntuali con l’ironia delle loro musiche. Dietro le quinte Paola Roscioli ha i gradi di aiuto regista, ma c’è da sospettare che il suo ruolo sia stato ben più pesante.