Versoterra, storie di migranti dall’alba a mezzanotte
[…] La speranza è cosa per chi ha fortuna e soprattutto per chi la fortuna se la costruisce con le unghie e coi denti. Come Lireta Katiaj. Della sua storia, scovata all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e ora pubblicata da Terre di Mezzo (Lireta non cede), Perrotta si è innamorato e l’ha trasformata in uno struggente, grintoso monologo (Lireta – a chi viene dal mare) per Paola Roscioli, splendida attrice e cantante (accompagnata da Laura Francaviglia alla chitarra e da Samuele Riva al violoncello), che chiude la maratona nella minuscola insenatura di Acquaviva. Nel buio della sera, su una piccola pedana sull’acqua, Paola -Lireta racconta la sua odissea di migrante albanese della prima ondata, figlia della guerra civile scoppiata a inizio anni ’90 dopo lo sgretolarsi del Muro di Berlino e dei regimi comunisti. La fame, la famiglia troppo numerosa, la violenza del padre, la fuga da casa con un malavitoso e un doppio viaggio della speranza verso le coste italiane. Ce la fa. È tosta Lireta, sa rialzarsi dalle disgrazie e tener testa al destino. Peccato, però, che si debba essere così speciali per avere una vita normale.