Mario Perrotta

Ostia Oggi

Alla Sala Artaud dell’Orologio Mario Perrotta rievoca il dramma dell’emigrazione italiana in nord Eu «SIAMO stati venduti dallo Stato per un sacco di carbone». Scalzo e con addosso un pantalone comodo ed una canottiera bianca, Mario Perrotta rievoca sulle assi della sala Artaud del Teatro dell’Orologio il dramma degli italiani emigrati in Belgio, partiti con […]

Alla Sala Artaud dell’Orologio Mario Perrotta rievoca il dramma dell’emigrazione italiana in nord Eu

«SIAMO stati venduti dallo Stato per un sacco di carbone». Scalzo e con addosso un pantalone comodo ed una canottiera bianca, Mario Perrotta rievoca sulle assi della sala Artaud del Teatro dell’Orologio il dramma degli italiani emigrati in Belgio, partiti con la promessa di trovare finalmente risposta alla propria disperazione con un lavoro dignitoso e ben retribuito, e finiti invece in un incubo scuro, nero come la materia che si preparavano a scavare, sepolti vivi nella terra a centinaia di metri di profondità, dove «è così buio che non vedi nemmeno i tuoi pensieri». Magari stando distesi per sette ore nella stessa posizione in un cunicolo alto 25 centimetri. Come alloggio, le baracche che avevano ospitato i prigionieri dei campi di concentramento. Qualcuno non è più tornato, vittima di incidenti o sepolto dalle frane, come quella di Marcinelle. Ogni anno decine di uomini scendevano la mattina e non tornavano più su.
Era il 1946. Serviva carbone, la maggior quantità possibile, al prezzo più conveniente. Il nostro Paese strinse accordi con Belgio per inviare uomini da utilizzare come operai nelle cave; in cambio, avrebbe ricevuto 200 kg di carbone al giorno per ogni italiano emigrato.
Mario Perrotta ha girato l’Italia in cerca di quelli che ci sono stati, ha registrato voci e ricordi, traducendoli poi con Nicola Bonazzi in uno spettacolo prezioso, che unisce al valore sociale dell’operazione quello di un profondo amore per lo strumento-teatro. Un monologo che mescola stile giornalistico e recitazione, fantasia e ironia, ricordo ed invenzione, lingua italiana e vernacolo. Il tutto reso con energia e passione dal giovane cantastorie pugliese.
Il 14 febbraio Perrotta replicherà lo spettacolo a 300 métri sotto terra, nelle cave di carbone della Val Trompia, in provincia di Brescia, mentre l’8 agosto lo spettacolo sarà messo in scena a Marcinelle, grazie all’interessamento del Ministero degli Italiani nel Mondo. Nel 2004 verrà inoltre presentata la seconda parte del progetto, che si occuperà dell’emigrazione dei nostri connazionali in Francia, Svizzera e Germania.