Mario Perrotta

Il Messaggero

“Italiani Cìncali!”, gli amori e i dolori dei minatori in Belgio Nelle piccole sale dell’Orologio gli spettatori se ne stanno a un passo dal palco, e possono vedere da vicino gli occhi dell’attore, leggere l’amore, l’imbarazzo e il dolore. L’amore per i fratelli (non per sangue, ma per elezione), l’imbarazzo per non sapersi cavare d’impaccio […]

“Italiani Cìncali!”, gli amori e i dolori dei minatori in Belgio

Nelle piccole sale dell’Orologio gli spettatori se ne stanno a un passo dal palco, e possono vedere da vicino gli occhi dell’attore, leggere l’amore, l’imbarazzo e il dolore. L’amore per i fratelli (non per sangue, ma per elezione), l’imbarazzo per non sapersi cavare d’impaccio quando la moglie del migliore amico chiede un affetto speciale, il dolore per la morte incomprensibile ed evitabile, sono negli occhi del postino Pinuccio (Mario Perrotta), mentre racconta le storie raccolte in Italiani cìncali! (zingari?) ovvero Minatori in Belgio, prima parte di un progetto dello stesso Perrotta e di Nicola Bonazzi sugli emigrati italiani. Gli uomini, dopo la seconda guerra mondiale emigrano, in paese rimane solo il postino, e così inizia per lui il periodo della consolazione delle femmine. Perché tutto è lecito in amore e in guerra, anche immaginare, ostinarsi a non voler vedere, per mantenere in vita quello che c’è. Fino al 12 ottobre alla sala Artaud.