Mario Perrotta

Il Gazzettino

Storie di ricchi e cìncali sfruttamento e povertà Udine. Italiani cìncali!. Ma si potrebbe dire anche veneti cìncali. o siciliani cìncali. E anche, naturalmente, friulani cìncali. L’emigrazione affrontata con forza e dolcezza da Mario Perotta è quella del sud, da quel lembo di povertà che era la penisola salentina. Ma Italiani Cìncali- Minatori in Belgio […]

Storie di ricchi e cìncali sfruttamento e povertà

Udine. Italiani cìncali!. Ma si potrebbe dire anche veneti cìncali. o siciliani cìncali. E anche, naturalmente, friulani cìncali. L’emigrazione affrontata con forza e dolcezza da Mario Perotta è quella del sud, da quel lembo di povertà che era la penisola salentina. Ma Italiani Cìncali- Minatori in Belgio è uno spettacolo che parla a tutta l’Italia. Ed è uno spettacolo che, inserendosi nella migliore tradizione del teatro di racconto, costringe a ricordare quello che già si sa, o a conoscere quello che ancor non si sapeva. Emigrazione terribile, quelle nelle miniere belghe della neonata Comunità d’Acciaio e del Carbone, emigrazione coatta, fomentata dallo stato e dalla povertà del dopoguerra, quando ancora il miracolo economico era ben al di là dall’annunciarsi. Emigrazione di morti, e condizioni di vita terribili, emigrazione di storie disperate e a volte poetiche. Emigrazione nascosta, anche, dalla storia patria, perché senza grandezza, senza epopea, senz’altro orizzonte che lo sfruttamento più inumano. Mario Perrotta, a Udine per Akropolis, ha raccolto nel suo racconto solitario dati e storie, voci e ricordi recuperati in un anno di dialoghi con chi c’era, con chi ancora porta nel suo corpo gli effetti di questa tragedia. Racconta un mondo in cui i ricchi che insultano e sfruttano sono gli italiani, in cui i “cìncali” (gli “zingari”, i reietti) sono gli africani, gli albanesi… Uno spettacolo duro, Italiani  cìncali!, e consolatorio al tempo stesso, perché incentrato sulla vita, sull’umanità che sopravvive anche alle condizioni più dure e innaturali. Uno spettacolo semplice, e a tratti divertente, costruito intorno all’affabulazione di un postino, Pinuccio, unico uomo rimasto in un paese in cui tutti partono. A nostro avviso, uno spettacolo importante.