LA COMPAGNIA
Autore, attore e regista teatrale, Mario Perrotta è considerato una delle voci più significative del panorama teatrale italiano.
Le sue drammaturgie dal forte impatto civile, da lui stesso dirette e interpretate in Italia, sono tradotte e messe in scena anche all’estero in diverse lingue e in contesti importanti tra i quali il Festival d’Avignone e il New York Solo Festiva Festival (Premio come Migliore drammaturgia straniera nel 2018).
Finalista per dieci volte agli Oscar del teatro italiano, i Premi Ubu, vince nel 2011, 2013, 2015 e 2022 come interprete, drammaturgo, e regista di progetti articolati con centinaia di artisti coinvolti.
Vince anche il Premio Hystrio nel 2008 e nel 2014 come Migliore spettacolo dell’anno, mentre nel 2015 vince il Premio Nazionale della Critica per il Progetto Ligabue.
Riceve, inoltre, riconoscimenti istituzionali quali quelli della Presidenza del Consiglio (per i suoi progetti speciali) e della Camera dei Deputati per “l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione” per il progetto Cìncali – dedicato all’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra. Il progetto dà vita anche a un romanzo edito da Fandango, a una trasmissione radiofonica, Emigranti Esprèss, ideata per Radio2 Rai che si è aggiudicata nel 2007 lo Jury Special Award alla TRT International Radio Competition (ex-aequo con la BBC), e a un’opera lirica originale per il Teatro Lirico di Spoleto, Opera Migrante, di cui cura il libretto e la regia, diretta da Marco Angius.
DICONO DELLO SPETTACOLO
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«Con un attore padrone di sé si entra nella mitologia calviniana della leggerezza e della libertà. Missione compiuta»
la Repubblica – Anna Bandettini
«Implacabile, crepuscolare, coinvolgente.
Ottanta minuti che solfeggiano il concerto del nostro sconcerto» il manifesto – Gabriele Rizza
«Una grande operazione di scrittura e Perrotta è bravissimo a restituire in scena il potere del suo testo.
Un lavoro magnifico, da vedere assolutamente»
NonSoloCinema – Leonardo Mello
«Perrotta dà voce magistralmente ai testi di Calvino, metabolizzati in forma poetica, col ritmo di una ballad o di un pezzo trap: acquistano nuovo senso, ci appaiono profetici,
ci parlano di noi, di oggi»
Stratagemmi – Martina Treu
«Ciò che colpisce è soprattutto l’abilità compositiva di Perrotta, una scrittura icastica e una prova attoriale convincente»
Krapp’s last post – Vincenzo Sardelli
«Il lavoro dell’autore si traduce nella versatilità dell’attore: la cadenza vagamente lombarda nei monologhi, la disinvolta spavalderia dei melologhi-rap e la coinvolta struggenza nell’interpretazione de Il mondo di Jimmy Fontana, canzone-totem di uno spettacolo armoniosamente forsennato
e puntigliosamente sincero»
Hystrio – Laura Bevione
«Da istrione quale è Perrotta fa propria la scrittura di Calvino, la divora: la forza sta nella potenza vertiginosa dell’inatteso, dell’imponderabile che sta nella realtà
e che ti cambia la vita, ti mette in discussione,
ti costringe a ripensare a ciò di cui prima eri certo»
Sipario – Nicola Arrigoni
«Perrotta si addentra nelle trame calviniane e agisce come un ricamatore, intensifica passioni, estrae riflessioni sull’autodeterminazione per recuperare, infine, la meraviglia»
Teatro e Critica – Andrea Gardenghi
«Perrotta dosa, con emozionante immedesimazione, toni, espressioni, gesti, sguardi, dei personaggi. Una speranza che l’essere umano possa essere migliore»
Exibart – Giuseppe Distefano
«Il Nano di Perrotta è una creazione espressionista. L’attore ne plasma le contorsioni delle membra e della voce, modula al microfono le mille afasiche sfumature
di un discorso d’amore per la vita»
Ateatro – Fernando Marchiori
«Non può lasciare indifferenti, ti prende, ti shakera, ti mette sottosopra, ti capovolge, ti agita, ti rivoluziona, ti colpisce in pieno, ti turba, ti disorienta, ti confonde, ti sconvolge»
Gagarin – Tommaso Chimenti
«Lo spettacolo di Perrotta affidato, come sempre, a una sua interpretazione generosa e naturalmente viva, ha la caratteristica di continuare nella ricerca sulla complessità della psiche umana»
PAC – Renzo Francabandera
«Così quello di Amerigo Ormea, lo scrutatore di sinistra, è un viaggio dentro un altro mondo e coincide, questi giorni a teatro, con quello personale e intenso come sempre di Mario Perrotta, attore e autore attento a raccontare la nostra attualità»
gli stati generali – Walter Porcedda
«Spettacolo potente, una struttura drammaturgica perfetta, travolgente, un grumo di emozioni che continua a pulsare nel tempo»
Gazzetta di Parma – Valeria Ottolenghi